Consigli per lo spannolinamento

12 Giugno, 2019

 

 

Non è un caso che abbia proposto un sondaggio su Instagram riguardo a questo post, seguo diverse chat di mamme e da quasi un mese il tema giornaliero è ” avete consigli per spannolinare?”

Io ero praticamente sicura che sarebbe toccato a noi questa estate, in realtà ( come sempre) ha deciso Annika e si è spannolinata un anno fa, a 25 mesi.
Perchè dico questo?
Perchè spesso il desiderio di noi genitori e i traguardi raggiunti da nostro figlio non sempre coincidono, quasi mai direi, e se noi siamo pronti per intraprendere questo passaggio non è detto che lo siano loro, e non per pigrizia o “capriccio” ma perchè SEMPLICEMENTE il loro corpo non collabora. Sicuramente forzando e forzando si finisce col togliere questo benedetto pannolino, ho una amica che si era impuntata talmente tanto che in 3 mesi ci è riuscita, ma perchè fare tanta fatica quando al momento giusto in 3 giorni il gioco è fatto?

La mia esperienza: conoscete l’EC ?

Annika ha iniziato a fare la cacca nel wc a 6 mesi, complice un periodo di stitichezza, ed ha continuato fino ai 15 mesi dopodichè guai a farle vedere il riduttore, ha avuto una regressione che ho accettato senza farmi troppo problemi.
Parlando con alcune amiche ho sempre suggerito questo approccio al wc sin da piccolissimi perchè aiuta veramente TANTO, il più delle volte ho visto occhi fuori dalle orbite perchè, diciamocelo , è comodo il pannolino ( sopratutto se usa e getta, e ve lo dice una che ha usato praticamente solo i lavabili, è comodo, eccome se lo è!!) ma guardando indietro posso affermare che la nostra strada verso lo spannolinamento è iniziata proprio lì: sapete quanti bimbi temono il distacco dalla cacca?
Solo tra le mie amicizie ne conosco 4!
Una paura che li porta a trattenerla anche per giorni con evidenti conseguenze a livello di malori, il pannolino è il porto sicuro perchè la cacca esce ma la tengo con me, a contatto con me.
Fa sicuramente un po’ schifo leggere queste cose, ma sono importanti da fissare nel post perchè poi quando avvengono non si capisce cosa caspita stia succedendo ma in realtà sono processi molto comuni, e in questo caso lo spannolinamento avviene in maniera ancora più lenta.

Quando non si usavano i pannolini usa e getta questa pratica ( che in gergo si chiama EC, Elimination communication ) era piuttosto comune, si utilizzavano i lavabili e sicuramente far famigliarizzare il prima possibile i bambini con il wc era un grosso vantaggio, non a caso a 18 mesi la maggior parte era già bella che spannolinata.
Con l’avvento degli usa e getta ci siamo tutti un po’ accomodati su questi pannolini che trattenevano tutto e per tanto tempo, che regalavano la sensazione di asciutto sulla pelle… proprio quest’ultima caratteristica (sensazione di asciutto) impedisce ai bambini di mettere in relazione lo stimolo della pipì alla sensazione di bagnato, cosa che invece non avviene con i pannolini lavabili da cui non si scappa, se la stoffa è bagnata i bambini lo sentono.
Per molti può essere un punto negativo, ma in realtà aiuta tantissimo.

Grazie alla EC (parziale, perchè utilizzavamo il wc solo per la cacca) ho imparato a cogliere i segnali che mia figlia mi mandava quando aveva lo stimolo, abbiamo fatto “amicizia” col riduttore e scongiurato la paura di separarsi dalla cacca e, cosa per me bellissima, non abbiamo sporcato i nostri lavabili per quasi un anno ehehe

Il rifiuto del wc è iniziato poco prima del suo ingresso al nido, ho giusto accennato ad una delle tate di questa nostra pratica ma già sapevo che tra le mille distrazioni della giornata non avrebbe mai comunicato la sua esigenza alle educatrici, pertanto ho continuato a proporre il riduttore a casa ma spesso con scarsi risultati, non ho mai forzato proprio per non peggiorare ulteriormente la situazione.

Poco dopo aver compiuto due anni, ad inizio maggio, complice un set di mutandine acquistate, ho fatto un primo tentativo, più che altro perchè eravamo nel bel mezzo di una ondata di caldo e al nido alcuni bimbi stavano tentando lo spannolinamento. Quel tentativo è stato veramente un disastro, tre giorni in cui ha fatto laghi ovunque senza minimamente scomporsi, anzuchè insistere le ho rimesso il pannolino senza pensarci su due volte.

Nelle tre settimane che seguirono ho notato dei grossi segnali da parte di Annika, primo tra tutti il pannolino che rimaneva asciutto per più di 4 ore, per poi essere riempito all’istante in un’unica grandissima pipì che la stoffa del lavabile faticava ad assorbire in così poco tempo. Questo è un segnale importante perchè vuol dire che la vescica ha imparato a trattenere a lungo la pipì, è un processo fisiologico e già se il vostro bimbo fa un goccio di pipì di tanto in tanto vuol dire che il suo corpo non ha ancora maturato questa competenza. Il secondo segnale è stata la consapevolezza dello stimolo: durante il bagno Annika si è alzata in piedi ed ha iniziato a piangere indicando il wc ( ancora non parlava) e lì ho capito che doveva fare pipì e, sopratutto, che ne era consapevole.
Nonostante questo, al nido le tate le proponevano spesso il wc come per gli altri bimbi, ma lei rifiutava categoricamente.
A questo punto mi sono fidata del tanto decantato “istinto materno”, valutando l’ipotesi che rifiutasse il wc per il semplice fatto di avere addosso ancora il pannolino… perchè lasciare i giochi per far pipì in bagno quando posso benissimo farmela addosso nel pannolino? Non fa una piega, no?

Per tre giorni, dopo in nido, dalle 13 a sera le ho tolto il pannolino girandole la frittata sottoforma di gioco : se ti scappa fai una corsa veloce in bagno e urla PIPIIIII …. e così è stato, ogni pomeriggio il pannolino veniva tolto e al nido rimesso, più che altro perchè non ero certa che anche al nido lo avesse comunicato, il venerdì a pranzo una tata mi ha inviato un messaggio avvisandomi che Annika per la prima volta aveva comunicato che doveva andare in bagno ed i pannolini erano asciutti.
Fine del nostro spannolinamento.

Qualche consiglio

Quando mi si chiede qualche consiglio sullo spannolinamento racconto sempre la mia esperienza, nessuna forzatura, nessun propblema a ritornare indietro, non è vero che una volta “tolto il pannolino non si deve ritornare indietro” si può eccome nel caso sia evidente che il bambino non è ancora pronto, a volte basta aspettare qualche settimane e cogliere i messaggi che lui manda ( in primis tra tutti il pannolino asciutto per ore).
Non è neanche obbligatorio aspettare l’estate, si può farlo anche in pieno inverno, dovete semplicemente acquistare cambi in più perchè per ovvi motivi il bambino non girerà nudo per casa come con il caldo, ma per il resto non cambia molto. Spesso lo spannolinamento mette ansia proprio perchè si vedono quei 2 mesi estivi come l’unico tempo utile per farlo, magari a ridosso dell’inizio della scuola materna ( dove, in realtà, sono preparati a questi problemi e nessun bambino viene cacciato se non del tutto spannolinato).

Se usate dei pannolini lavabili siete già avvantaggiati ( e non lo dico per presa di posizione) perchè per i vostri bambini sarà naturale arrivare ad associare lo stimolo alla sensazione di bagnato, se invece per scelte vostre avete utilizzato gli usa e getta dovete fare un po’ più di attenzione al pannolino: segnatevi l’orario dell’ultimo cambio e verificate per quante ore rimane asciutto, se dopo 3-4 ore non è stata ancora fatta la pipì spiegate provate a portarlo sul vasino o riduttore e vedete se la fa, serve veramente tanto per renderli consapevoli. Esistono le mutandine trainer usa e getta, ma che di fatto son sempre pannolini e lasciano la sensazione di asciutto addosso, i primi tempi al nido me le facevano mettere ma Annika ci faceva dentro la pipì… con la mutandina di cotone le scappava giusto un goccino che la metteva subito in allarme e la faceva volare in bagno, la sensazione di bagnato vuol dire tanto! Se avete notato che il vostro bambino inizia a trattenere per tante ore la pipì abbandonate il pannolino e osate la mutandina (esistono trainer lavabili ma a mio avviso poco funzionali, non val la pena), così che inizi a percepire la sensazione di bagnato, il resto vien da se.

E la notte?

La notte è un discorso a parte, Annika ha smesso di far pipì a 15 mesi, e non perchè ogni 2 ore la portassi in bagno ( per carità! E’ già tanto che dorme per due ore consecutive!!) ma semplicemente per una questione ormonale, ad un bel punto della crescita dei bambini l’ipofisi rilascia un ormone detto ADH che ha lo scopo di regolare la produzione di acqua a livello renale, questo ormone viene prodotto entro i 5-6 anni pertanto, se un bambino bagna il letto sino a questa età è da considerarsi normale, oltre questo tempo sarà sicuramente il pediatra a proporvi qualche esame medico per valutare la situazione.
Al momento la nostra routine serale prevede la pipì prima di andare a dormire e stop, la successiva la farà al mattino, non le impedisco neanche di bere la sera ( tenete conto che è allattata anche la notte) e nonostante questo il letto non è mai stato bagnato, ho anche evitato di mettere cerate o simili  ( le ho usate durante gli ultimi periodi di gravidanza e le ho subito odiate).
Quando noterete per più di un mese il pannolino asciutto al mattino evidentemente il bambino è pronto per essere spannolinato durante la notte, questo però raramente coincide con lo spannolinamento diurno.

Qualche aiuto esterno

Come tante mamme ho acquistato anche io dei libri sullo spannolinamento, in particolare POSSO GUARDARE NEL TUO PANNOLINO? che ad Annika è piaciuto tantissimo ma parlando di vasino anzichè riduttore e wc non ha aiutato molto, la svolta è stata ANNA IMPARA AD USARE IL WATER che ha coinciso proprio con il suo spannolinamento. Esistono tanti libri su wc e vasino, sia con protagonisti maschili che femminili.

Per i primi tempi ho trovato comodo anche il vasino da viaggio pieghevole, in particolare il mio modello si trasforma anche in riduttore per il wc, dallo spannolinare al trattenere per tanto tempo la pipì occorre tempo e se si è in giro si potrebbe non arrivare per tempo ad un bagno, noi lo abbiamo usato spesso durante le passeggiate, portavo con me una bottiglia di acqua per lavarlo prima di riporlo in un sacchetto. Ora lo portiamo con noi durante i viaggi sfruttandolo come riduttore.

 

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