Io allatto ancora

15 Giugno, 2017

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Foto tratta da Instagram

 

Quando si toccano questi argomenti ho sempre un po’ di timore, l’argomento “allattamento” fa subito drizzare le antenne e la maggior parte di noi si mette sulla difensiva preparando discorsi su mamme di serie A e di serie B, le polemiche stanno alla porta e già le vedo che mi fanno “ciao ciao” con la manina e nel giro di pochi minuti dalla pubblicazione sul telefono fioccheranno notifiche da ogni dove ma… io scrivo ugualmente ( come ho sempre fatto del resto). A tal proposito prendo virtualmente a braccetto la mia amica Gaia, “compagna di pancia” che settimana scorsa ha affrontato nel suo blog l’argomento.

Perchè questo post…
Innanzitutto perchè arriva il momento in cui, in ogni esperienza a lungo termine, vuoi un po’ tirare le somme di quanto hai e stai facendo, metterlo nero su bianco aiuta a fare il punto della situazione e a capire quali sono stati i tuoi errori e le tue vittorie, inoltre frequentando tanti ( ma tanti ) gruppi di mamme ho notato quante domande ognuna di noi si pone nei primi mesi di vita del proprio bimbo, in certi commenti rileggo me esattamente un anno fa, con le stesse paure ed i stessi dubbi. Sono fortemente convinta quanto siano importanti le esperienze dirette raccontate da mamma a mamma e anche da mamma a “non ancora mamma” perchè io stessa durante la gravidanza ho spesso spulciato forum e blog alla ricerca di argomenti riguardanti allattamento e altro, dato che spesso le informazioni che girano sui siti di puericultura sono sempre le stesse e molto medicalizzate, sappiamo tutte che a noi interessa leggere le esperienze vere  ( positive e negative) e non le nozioni manualistiche… o sbaglio?

Sì, io allatto ancora, esattamente da 14 mesi e mezzo. No, non è iniziato tutto in maniera semplice...
Diversamente da quanto viene consigliato non ho attaccato subito la mia bambina, non me lo hanno permesso a causa dei diversi punti di sutura che mi dovevano applicare, sopra alla mia pancia hanno messo un telo sterile con gli strumenti del medico e si sono raccomandati affinchè non toccassi nulla, per una buona mezzora Annika ha ciucciato il dito di Andrea all’interno della culletta termica.
Il primo attacco di Annika ( e quelli dei giorni successivi) sono stati piuttosto difficoltosi perchè lei dormiva tanto, faticava ad aprire la bocca e sopratutto non riusciva a mantenere il corretto attacco sul seno sinistro. Il risultato sono state due profonde ragadi, una a destra ed una a sinistra, apparse esattamente 2 giorni dopo il parto. Ricordo ancora che ad ogni attacco (sopratutto sul seno sinistro dove aveva grosse difficoltà) mi scendevano un paio di lacrime dal dolore.
Durante i mesi di gravidanza, oltre a corredini e pupazzetti, ho speso gran parte del mio tempo a consultare il sito ufficiale della Leche Legue, ho letto tanti articoli e nel mio piccolo mi sono mossa nel cercare i contatti delle consulenti ibclc proprio per essere concretamente preparata ad eventuali intoppi e al mio rientro a casa avevo già l’Ostetrica della USL del mio paese pronta ad aspettarmi per controllare me e la bambina. Grazie ai consigli di queste persone le ragadi si sono risolte nel giro di una settimana e la nostra luna di latte è finalmente partita a vele spiegate, rimaneva solo il problema dell’attacco a sinistra, ad ogni poppata Annika piangeva disperata… durante la gravidanza la mia Consulente del Portare mi aveva parlato della figura dell’osteopata pediatrico, in tanti paesi Europei la visita da parte di questa figura professionale è una prassi dopo il parto dato che spesso tra manovre e movimenti i bambini subiscono piccoli traumi che possono portare disturbi come reflusso, rigurgito, problemi di attacco e addirittura, più avanti negli anni ( se trascurati) ritardi della crescita, problemi alla schiena e dislessia. Ho quindi deciso di ascoltare il consiglio datomi e di sottoporre Annika ad una visita da un’Osteopata Pediatrico ( la maggior parte delle persone sgranava gli occhi quando ne parlavo, come se l’osteopata fosse solo per gli anziani…) in una seduta di 30 minuti ha risolto il problema, durante il parto il collo di Annika ha subito delle contratture in particolare sul lato sinistro, attaccarla al seno da quel lato era come se durante un torcicollo vi girassero a forza la testa dalla parte contratta… giusto per darvi un’idea del dolore… sempre durante la visita la dottoressa ha trattato anche la colonna vertebrale della bimba ( accarezzandola mi ero accorta di piccoli nodi, erano tante contratture)

Purtroppo tante storie di allattamento si fermano proprio qui, davanti a queste difficoltà iniziali ( che non é detto che ci siano, alcuni allattamenti partono subito bene), non informarsi adeguatamente e non avere i contatti di persone che possono aiutarti fanno apparire insormontabili piccoli inghippi ( piuttosto comuni) che, sommati alla stanchezza post parto ti fanno desistere dall’intraprendere questo percorso.

Allatterò se avrò latte… Il mio latte basta? … E’ andato via il latte…
Quante volte avete sentito queste frasi, alcune volte anche io mi sono posta la domanda “Basterà?”, soprattutto i primi mesi.
Esiste una patologia per la quale una donna non produce latte, questa patologia colpisce l’1% della popolazione femminile… nonostante questo sembra che ad un certo punto dell’allattamento questo latte sparisca di colpo.
Sapete che una donna raggiunto il pieno sviluppo può allattare anche senza aver mai partorito? Questa cosa inizialmente ha sconvolto anche me, ma esistono tante mamme che hanno allattato neonati adottati, esattamente per lo stesso meraviglioso meccanismo della natura che permette di ricominciare ad allattare a distanza di anni ( una nonna potrebbe tranquillamente ricominciare ad allattare se lo volesse ).
Le ghiandole che producono latte necessitano di una continua stimolazione ( suzione) affinchè arrivi la montata, subito dopo il parto tutto questo è agevolato dalla cascata ormonale che agevola ed incrementa la produzione del latte ( quando si chiede “la pastiglia” per non allattare si va ad assumere un farmaco che blocca questi ormoni, ma se a distanza di settimane si volesse allattare basterebbe attaccare spesso il bambino al seno e la montata arriverebbe), inizialmente arriverà il colostro, ricchissimo di zucchero, bastano poche gocce per nutrire il bambino. Possono passare anche 7 giorni prima della montata vera e propria, in quel lasso di tempo il colostro basta al neonato (personalmente la montata mi è arrivata al quinto giorno), in questi primissimi giorni e anche per i primi mesi il bambino chiederà spesso il seno: Madre Natura nella sua perfezione fa in modo che questa esigenza sia fondamentale per la stimolazione delle ghiandole affinchè parta l’allattamento, ecco perchè si chiama allattamento A RICHIESTA , se ci facciamo mettere in testa che il bambino va allattato ogni 3 ore non avremo mai sufficiente stimolazione per avere latte, ed ecco spiegato perchè le nostre mamme ( la maggior parte, soprattutto per noi nati nell’80) lamentano spesso la mancanza di latte, proprio perchè ai tempi si diceva di allattare “ogni 3 ore”, mia mamma in primis appena arrivata la montata lattea mi continuava a ripetere “Non ha fame, ha mangiato 30 minuti fa, aspetta 3 ore” ecc ecc… ( parole al vento, mai ascoltate ^^).
Perchè la maggior parte degli ospedali nega il ciuccio ai bambini? Proprio perchè rispondendo con il ciuccio al naturale bisogno di suzione di un neonato si va a togliere la stimolazione del seno ed a porre ostacolo alla produzione di latte, questo non vuol dire che la montata non arrivi ma sicuramente si avrebbero più difficoltà e nel frattempo si cadrebbe nella tentazione del biberon di latte artificiale, più pesante da digerire e di conseguenza più saziante, il bambino non chiede il seno ed ecco che viene a mancare ancora la suzione… un cane che si morde la coda praticamente.
Ogni tot giorni ( inizialmente) e settimane ( dopo) i bambini incrementano la richiesta del seno, sopratutto alla notte ( momento in cui si ha il picco ormonale per la produzione di latte), questo avviene in corrispondenza degli scatti di crescita in cui il bambino necessita di più latte, Madre Natura fa in modo che il bimbo aumenti la richiesta di suzione proprio per incrementarne la produzione di latte. Per la mia eserienza, e per quella di tante mamme, lo scatto di crescita dei 3 mesi è stato il più tosto, quello in cui mi sono chiesta “Basterà?”, qua in tante incappano nella tentazione della famosa “aggiunta”, la sostituzione o semplice integrazione di una poppata di latte artificiale toglie stimolazione al seno e non avverrà quell’incremento di produzione appena desritto.

Se ripenso allo scorso giugno non posso non pensare a tutti i miei tentativi di dare il ciuccio ad Annika, ero proprio avvilita del fatto che non lo volesse ed ero fermamente convinta che ” mi avesse scambiata per il suo ciuccio”, ancora adesso i miei genitori si lamentano del fatto che non lo avesse mai preso, ma a distanza di un anno mi sono ritrovata a pensare “meno male che non lo ha mai voluto”. Se rivivessi quei mesi con la consapevolezza di oggi sicuramente mi godrei meglio mia figlia, non era lei ad essere sbagliata ma ero io a pensare sotto l’influenza di chi mi circondava. Se ora, a distanza di 14 mesi, allatto ancora è sicuramente grazie alla cieca fiducia in me stessa, nella Natura e in mia figlia, probabilmente se avessi accettato l’aggiunta proposta dal mio ospedale alle dimissioni (perchè Annika era ancora in forte calo) sarei entrata in un perenne conflitto tra latte artificiale e latte materno, così come se avessi guardato l’orologio anzichè ascoltare mia figlia non starei ancora qui ad allattarla… e forse anche io sarei arrivata a pronunciare la frase ” E’ andato via il latte”.
Mentre sto scrivendo mi sono fermata a riflettere, vi confido che di carattere non sono assolutamente portata ad imporre le mie idee, sono facilmente malleabile e molto influenzabile, ma scrivendo ora, nero su bianco, non posso non notare che tutto quello che riguarda me ed Annika ( allattamento, svezzamento, metodo educativo) non ho permesso a nessuno di mettere naso, c’è stato un periodo in cui mia mamma continuava a ripetermi di dare “il biberon di latte e biscotti perchè oramai il tuo latte non basta” e l’ho messa a tacere in pochi secondi, cosa mai accaduta in 35 anni credo…

Allatterò fino a 6 mesi…
Un anno fa ho pronunciato questa frase, la montata lattea in stagione estiva è tremenda… Tra ormoni e seno gonfio ti ritrovi a sudare ( e puzzare _._ ) in maniera insopportabile e se non portavo con me le coppette assorbilatte mi ritrovavo con la maglietta fradicia. Ricordo che facevo anche 4 docce al giorno, non ne potevo più…
I 6 mesi sono il minimo raccomandato dall’OMS e mese dopo mese facevo il mio personale conto alla rovescia… i 6 mesi sono diventati 8, poi 10… e poi mi sono detta ” Perchè smettere?”
L’allattamento è una danza a due, tra mamma e figlio, fino a quando questa danza è condotta da entrambi nessuno ( NESSUNO) deve metterci becco, nè lo sguardo di disapprovazione dei parenti e nemmeno le frecciatine delle amiche, N E S S U N O.
Quando ho iniziato lo svezzamento di Annika in tanti si sono sorpresi nel vedere che allattavo ancora, come se automaticamente il cibo dovesse sostituire il latte. In realtà non mi sono mai posta il problema, allatto a richiesta come ho sempre fatto, molto spesso è una coccola, un rifugio dopo una caduta, una voglia di contatto… non potrei mai negarlo a mia figlia E non potrei mai negarmi il contatto con mia figlia.
Arriverà il momento in cui lei poco a poco ed in maniera fisiologica e naturale si staccherà da me, l’allattamento a termine è un commiato lento e graduale, quasi senza accorgersene questa danza si fermerà, ammetto che un po’ temo questo momento ma so che è naturale e,  come ho sempre fatto in questi mesi, ho deciso di lasciar fare alla natura e seguire il mio istinto…

Chiara

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