Burro di mandorla

22 Luglio, 2014

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Il vasetto di burro di mandorla, non c’è spedizione al biologico in cui io non esca con questo tesoro tra le mani…
La prima volta che li vidi ero a Parigi, diversi anni fa… li ho poi rincontrati sulla spessa tavola di legno di Le Pain Quotidien accanto a confetture di lamponi, creme di cioccolato e fette di pane integrale a lievitazione naturale. Non c’è cosa più gratificante che preparare in casa ciò che porto sulla mia tavola, un piacere che inizia ancor prima di cucinare… Trovare dei vasetti di vetro particolari e tenerli da parte per preparazioni future… lavorare le mandorle e scegliere tra i tanti vetri quel vasetto che ti terrà compagnia tutte le mattine a colazione.

Siamo abituati a pensare ai burri di frutta secca come ad un qualcosa di poco sano, chi non ricorda il burro di arachidi tanto caro oltreoceano… ed effettivamente ricordo ancora il B&b sulle coste del Maine in cui lo assaggiai per la prima volta… no non fu un bell’incontro ^^ Ho successivamente capito quanto i prodotti da supermercato, ancora una volta, alterino i veri sapori delle cose… un medico tempo fa mi disse “Arriveranno a venderci segatura, ma talmente dolcificata – o salata- che a noi sembrerà buonissima” . Il burro di mandorla, o di noce, o di arachidi, o di nocciole o anacardi deve essere composto solo ed esclusivamente dal frutto che lo caratterizza,  zucchero e sale non servono, non appartengono al sapore della mandorla o della noce… in tanti durante i miei corsi mi chiedono come fare a mangiare in modo più naturale… e io rispondo sempre allo stesso modo, semplicemente occorre lasciare sullo scaffale tutti quegli ingredienti “in più” che non fanno parte della natura di ciò che vogliamo consumare, tutto qua.

Le mandorle sono costituite per il 50% da grassi monoinsaturi e polinsaturi, sono una preziosa  riserva di vitamina E e di sali minerali, soprattutto di magnesio, ferro e calcio. Tra i semi oleosi sono quelli che vantano il più alto contenuto di fibre (12%). Grazie all’alta percentuale di grassi “buoni”, le mandorle abbassano il livello di colesterolo nel sangue, contribuendo alla salute di arterie e cuore. Sono un potente antiossidante naturale, preservano la giovinezza, la bellezza della pelle e il benessere dei capelli. Grazie alle elevate quantità di ferro sono un buon rimedio contro l’anemia, mentre il calcio le rende preziose per la salute delle ossa. Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che le mandorle hanno effetti positivi su chi è affetto da diabete di tipo 2, migliorando la sensibilità verso l’insulina.

Il burro di mandorla diventa un ingrediente molto versatile per sfruttare tutti questi benefici: spalmato su pane o fette biscottate a colazione, spesso ne metto un cucchiaio nel porridge caldo o nella preparazione del gelato magico ^^ o nei frullati e smoothie… ci manteco anche il risotto!

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Ingredienti (per un vasetto )

300g mandorle crude (con la pelle)
Un robot a lame

Disponete le mandorle all’interno del robot ed azionate le lame. Inizialmente otterrete una granella di mandorla piuttosto grossolana, man mano che continuerete a lavorare otterrete uno sfarinato sempre più fine ed umido. Continuando la lavorazione lo sfarinato umido raggiungerà la consistenza di una pasta di mandorla dura e compatta, infine gli oli della frutta secca doneranno una consistenza morbida e spalmabile alla vostra crema.

Il mio consiglio è quello di far fare le cose con calma, ogni 5 minuti circa spegnete il robot e fate raffreddare il motore (anche le mandorle ne gioveranno perchè avranno il tempo di buttar fuori il loro olio e facilitare la successiva macinatura), a seconda della potenza del vostro robot potrebbero volerci differenti tempi, basatevi solo ed esclusivamente sulla consistenza finale della crema. Il barattolo si conserva in frigorifero, prima di consumarlo lasciare a temperatura ambiente una decina di minuti. A piacere potete aromatizzare la vostra preparazione (io la prima volta ho aggiunto 2 cucchiai di olio di cocco, la volta successiva ho grattato un’intera bacca di fava tonka… potete mettere i semini di una bacca di vaniglia o della cannella, noce moscata…)

 

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