Come gufi… nella notte

28 Marzo, 2014
E quando non capisci più chi sei e dove vai… mettiti davanti ad una tastiera e scrivi.
Una frase scritta poco fa sulla bacheca di Facebook, chi mi conosce sa’ cosa vuol dire… il mio blog, il mio miglior terapista.
Scrivo a getto, senza scalette _non sono mai stata capace di seguirle_ senza sapere bene dove andrò a finire con queste parole, scrivo e basta.
Scrivo quello che vorrei dire a voce, ma non sempre ci riesco.
Scrivo di ieri, del mio ritornare nel mio Liceo a Monza… un liceo in cui ho praticamente vissuto 5 intensissimi anni circondata dall’Arte e da tutta la sua bellezza, immersa in un mondo di luci e colori, sfumati a carboncino… odore di colore ad olio, panneggi drappeggiati… un mondo dove ho conosciuto la vera Bellezza… quella dell’Infinito, unica e perfetta… 
La bellezza mozzafiato delle vetrate colorate della Cappella che a mezzogiorno coloravano di riflessi arcobaleno il pavimento di marmo… quella del giardino di querce con i loro rami che si intrecciavano all’infinito abbracciando l’azzurro del cielo…
Ho perso una figura importante ieri… tutti abbiamo avuto degli insegnanti… alcuni li abbiamo lasciati alle spalle assieme ai libri di scuola e agli anni volati… altri li abbiamo tenuti nel cuore perchè l’Insegnante non è solo colui che ti insegna la matematica o la geometria… ma è sopratutto colui che ti insegna a vedere la Bellezza in tutto quello che hai di fronte e, sopratutto, quella che custodisci dentro di te… ieri ho perso una vera Insegnante, che a sua volta aveva insegnato a mia mamma in quelle stesse aule… e come noi altre centinaia di anime sono state toccate dal suo carisma…
Non  sono brava a scrivere frasi di circostanza, so’ solo raccontare con parole più o meno belle o toccanti come qualcuno mi ha detto… non so esattamente quanto possa essere vero… so solo che scrivo quello che a voce non riesco a dire.
Ieri ho osservato quella Cappella all’interno del mio Liceo, ho ascoltato quella voce d’angelo che per anni mi ha insegnato ad amare l’arte, mi sono stupita di fronte a quei visi che per 5 anni ho visto ogni giorno, visi immobili nel tempo, esattamente tali e quali a quando ci siamo salutati dopo il Diploma.
Ho abbracciato persone sentendo una fitta al cuore, capendo il motivo che per anni non mi ha fatto più tornare in quella scuola… il semplice dolore e nostalgia di non fare più parte di quel mondo, in quelle quattro mura sono custoditi i miei più bei ricordi, le amicizie e le passioni che poco a poco sono nate… E tra di esse quell’insegnante il cui ricordo è ibernato in quelle frasi che ancora mi risuonano nella mente… 
“Abbiate occhi grandi come gufi, per vedere nell’oscurità della notte”

Se sono come sono adesso è grazie a colei che vedeva la Bellezza in ogni cosa le capitasse davanti, mi ha insegnato a stupirmi di fronte ad una mela tagliata a metà, a vedere le linee con la mente ancor prima che con gli occhi, sentire la materia prima ancora che prendesse forma… mi ha fatto osservare scorci di cielo tra i rami verdi degli alberi spiegandomi quanto perfetto fosse l’Infinito.
Occhi come gufi per vincere l’oscurità della notte… ma nella notte tu mi hai insegnato a trovare le stelle.
Grazie

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