Crostata integrale al miele (senza latticini)

26 Giugno, 2014

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Alcuni miei post nascono da una goccia di pioggia che riga il vetro della finestra della mia stanza, altri da uno squarcio di luce dorata tra le nubi grigie di una giornata di pioggia, altre ancora dal profumo di fiori portato dal vento.
Questo post no… nasce da voi e dalle richiesta di un centinaio di “like” su Instagram (181 per l’esattezza), persone che mi hanno pregato di scrivere un post su questo argomento perchè troppo spesso noi foodblogger ci nascondiamo dietro nuvole di panna e zucchero a velo senza soffermarci abbastanza su quello che concretamente è il cibo, vita.
Sinceramente, era da tempo che volevo parlare di questo argomento… ma mi conoscete, non sono capace di imporre con forza delle cose, chi sono io per dirvi cosa e come mangiare?
Poi, come giustamente scrivevo in IG, anche il mare è fatto da piccole gocce e uno spunto di riflessione non fa mai male…

Ogni giorno portiamo sulle nostre tavole killer silenziosi camuffati da soffici fette di pane o deliziosi biscottini… farine raffinate e zucchero (anche di canna), responsabili di vere e proprie patologie mediche, potenti infiammatori del nostro sistema immunitario.
Esagero?
Ho una polmonite autoimmune da 14 anni e al momento i medici che mi seguono mi stanno curando attraverso l’alimentazione, perchè quando le medicine arrivano a crearti più danni che miglioramenti allora conviene abbassare il capo, fare un passo indietro e ammettere ancora una volta che la nostra ricca civiltà ci sta pian piano portando ad un punto di non ritorno.

Per farina bianca raffinata si intende la farina che abitualmente è presente sulle nostre tavole sotto forma di pane, pasta e dolci.
Questo tipo di prodotto industriale che non ha quasi più niente di naturale è stato privato di 2 parti fondamentali del seme del grano: la crusca all’esterno ed il germe all’interno (l’embrione).
Una dieta basata principalmente su questo prodotto è la causa principale di malnutrizione, costipazione, stanchezza e numerose malattie croniche.
Solo negli ultimi 50 – 60 anni è stato introdotto il pane bianco, simbolo di un progresso economico e tecnologico che non ha tenuto conto della salute degli esseri umani.
Negli anni ’50 inoltre il frumento è stato vittima di profonde trasformazioni genetiche da parte dei più grandi agronomi italiani. La ricerca genetica, di un frumento che garantisse grosse produzioni e resistentissimo agli eventi esterni, ha creato un grano troppo impoverito, quasi completamente privo di sostanze nutritive, addirittura sono nate delle farine arricchite proprio per soccorrere alla mancanza di questi nutrienti. Quindi le grosse industrie di raffinazione del grano aggiungono 4-5 vitamine e minerali inorganici, pensando così di compensare le 15-20 o più sostanze che si trovano nella crusca e nel germe. (senza considerare le fibre…)

Su cosa influisce il consumo eccessivo di farina bianca?

Più prodotti raffinati una persona mangia più insulina deve essere prodotta dall’organismo. L’insulina favorisce il deposito di grasso, il passaggio ad un rapido aumento di peso e di trigliceridi elevati, che può portare a malattie cardiache. Nel tempo, il pancreas diventa così carico di lavoro che la produzione di insulina si blocca, e ipoglicemia (poco zucchero nel sangue) o diabete vengono a galla.

Non è un caso che il diabete sia una delle malattie più diffuse negli ultimi decenni. Ci sono bambini che nascono già diabetici negli Usa a causa degli errori alimentari dei loro genitori e in Italia la percentuale di celiachia e intolleranza al glutine (presente nel frumento) cresce ogni anno del 10 %.

Inoltre la farina di grano raffinata è il combustibile che alimenta le infezioni e gli alti livelli di zucchero nel sangue creando un terreno fertile per batteri dannosi ed un conseguente indebolimento del sistema immunitario

Eliminare dalla propria tavola farine raffinate e zuccheri non vuol dire essere ORTORESSICI, mi fa rabbia pensare che esistono ancora medici/dietologi che considerano gli alimenti solo un numero di calorie e non vedono il reale valore biologico del cibo.
Siamo quello che mangiamo, concetto trito e ritrito… ma siamo davvero coscienti che realmente la nostra salute dipende da quello che mangiamo?
In questo momento sto facendo una cosa grossa, seguita da medici sto pian piano abbandonando i farmaci e tramite l’alimentazione cercheremo di diminuire l’infiammazione ai polmoni… quale medico farebbe questo se non considerasse più che vero quanto detto sino ad ora?

Sapete quale è la parte più difficile di tutto quanto scritto sino ad ora?
Iniziare.
Aprire la dispensa e far sparire tutti i sacchetti di farina bianca, eliminare pasta e riso raffinati, non comprare più neanche una zolletta di zucchero o una caramella, smettere di nasconderci dietro le frasi fatte “… ma i bambini come fanno…” perchè è proprio per loro che dovete mettere in atto questo cambiamento!
Spesso sono i primi ad adattarsi alle nuove situazioni, conosco bimbi di 3 anni che mangiano la banana come dessert e la pasta integrale a pranzo… e adulti grandi e vaccinati che si impuntano a non voler passare all’integrale intraprendendo veri e propri scioperi della fame! Chi è il bambino in questo caso?

Abituarsi al dolce gratificante della frutta, dopo una settimana di astinenza da zuccheri scoprirete per la prima volta che non ne sentite per nulla la mancanza… i dolci, le torte… con pochi accorgimenti potrete comunque sfornare ma senza quella reale “fame di zucchero” scatenata dal circolo vizioso dell’indice glicemico e dell’insulina.

Durante i mie corsi di cucina ho spesso “giocato” con i miei allievi proponendo le classiche ricette dolci con farine integrali, ogni volta con rammarico ho notato come vi siano centinaia di pregiudizi davanti a farina di farro integrale, kamut integrale (non a caso indico “integrale”, purtroppo anche questi cereali vengono raffinati) : “Ma come viene?” “Il sapore non sarà cattivo?” “Non lieviterà male?” “Ma il colore è troppo scuro, in casa non mi mangia nessuno un dolce così”… davvero siamo arrivati a questo punto?
Non lo dico per provocare… lo dico perchè sono realmente preoccupata…

Oggi vi lascio la ricetta di questa crostata realizzata con farina di frumento integrale (da sostituire tranquillamente con farro integrale o kamut integrale) e dolcificata con miele di acacia, è una frolla senza latticini (che, nel mio specifico caso, sono responsabili dell’infiammazione ai polmoni e dell’asma che ho da quando ho 2 anni ).

Ingredienti (per una teglia quadrata 22 x 22 cm o tonda da 25cm di diametro)

250g farina integrale
8g di lievito per dolci
1 uovo
80g di miele di acacia (o millefiori)
30g di olio di semi
qb di acqua fredda
marmellata senza zucchero (dolcificata con succo di mela, tipo Rigoni Asiago)

Preparare la frolla: unire la farina ed il lievito in una ciotola, fare la fontana e versarvi nel centro l’uovo, il miele, la scorza di limone e la vaniglia. Impastare unendo quanto basta di acqua sino ad ottenere una frolla compatta (circa 20 g di acqua, ma dipende dal grado di assorbenza della farina).
Fare un disco, avvolgerlo in pellicola per alimenti e porre in frigo a riposare per almeno 30 minuti.
Stendere la frolla in una sfoglia di circa 4 mm di spessore e rivestire una teglia da crostata, farcire con la marmellata e decorare con i ritaglia di pasta avanzati.
Infornare a 180°C statico per 25-30 minuti: le frolle senza burro cuociono prima, controllate il forno la prima volta che la preparate.

La torta così preparata, per me che non assumo zucchero da circa 2 mesi, è dolce. Il gusto pian piano si abitua, si iniziano a sentire i sapori veri degli alimenti e le dolcezze naturali… potrebbe darsi che a voi non sembri poi così dolce… questo deve essere un  motivo in più per iniziare il vostro personale cammino!

 

 

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