Il Pranzo del 25 Aprile

26 Aprile, 2010

Quando eravamo piccoli, ancora nell’appartamento in cui sono vissuta per i primi 10 anni della mia vita, era una vera e propria usanza festeggiare il 25 Aprile, non tanto per la Festa della Liberazione (ahimè, mancato patriottismo) ma per l’onomastico di mio fratello, avendo la “sfortuna” di esser nato il 14 Agosto l’Onomastico era l’unica festa in cui poteva festeggiare con noi e i nonni e, quando era un po’ più grande, con i compagni di scuola.
Quando ci siamo trasferiti nella casa dove vivo tutt’ora, il pranzo del 25 ha cambiato “connotazione”, in quanto la maggior parte delle volte coincide con la festa del patrono del mio paese nonchè festa della parrocchia di cui faccio parte, Santa Valeria e i miei ricordi più recenti legati a questa occasione si tingono dei mille colori e profumi della Fiera che accompagna questo evento: bancarelle di spezie e caramelle, prodotti di artigianato, libri, antiquari, miele… profumi di incenso e zucchero filato, ed abitando proprio accanto alla chiesa la mia casa ne è completamente immersa (e anche assediata direi, in questi giorni tutte le vie attorno a casa mia sono bloccate e la macchina riposa per 2 giorni nel garage). In questo momento vi scrivo dal giardino, con in sottofondo il chiacchiericcio dei passanti e le urla dei bancarellai, spagnoli, equadoriani con i loro banchi che profumano di incenso, schiamazzi di bambini e palloncini che sfuggono di mano e volano alti su nel cielo.
Questa festa segna il passaggio, la Primavera che oramai è esplosa nei mille colori del mio giardino, il verde del prato e qua e là chiazze fucsia, rosa, rosse delle azalee… puntini colorati delle viole del pensiero e pois di Non-ti-scordar-di-mè .
Quest’anno a pranzo ospiti nuovi, i genitori di Andrea con Sara sua sorella.
Il menù?
Bhe, ho dovuto fare i conti con le lasagne di mio papà, in casa si preparano solo due volte all’anno: Natale e il 25 Aprile/Santa Valeria, e assolutamente le deve fare lui. Essendo di per sè un piatto unico ho dovuto inventarmi un antipasto ed un secondo leggero ma non banale, la mia idea era di “osare” un po’, giocare con i sapori (senza sconvolgere troppo i sensi ovviamente) e tingere la tavola con i colori della primavera… e non parlo solo della mise en place, tutta giocata sui toni del rosa, ma proprio del cibo!
Dopo un’attenta e rigorosa “studiata” di tutti i miei libri, riviste e ricettari ho ideato un menù a mio avviso leggero (lasagne a parte), colorato e insolito. Nei prossimi post vi indicherò la ricetta per ogni singola portata, nel frattempo mi limito a solleticarvi la curiosità con qualche fotografia :o)
Prima di dare voce alle immagini devo ringraziare tantissimo Maky che mi ha suggerito un’insalata fenomenale che ho un po’ modificato, ma da essa è partita quella voglia di colore e primavera nei miei piatti, e… la mia fruttivendola che trovandosi davanti la lista della spesa più insolita degli ultimi anni si è data un gran da fare per recuperarmi tutti gli ingredienti!


Ma veniamo al menù:
Antipasti a Finger Food:
Insalata di fiori con meringa di caprino
Pomodorini al bacon croccante
Tartufi di caprino (che trovate qui)
Prosciutto e fichi (già presentato qui)
Girandole di focaccia al pesto e al cotto/scamorza
Primo piatto:
Lasagne alla bolognese
Secondo & contorno:
Vitel Tonnè alla salsa di yogurt
Pomodorini confit (già postati qui)
Melanzane marinate alla menta, prezzemolo e pinoli tostati
Insalata di patate viola
Dessert:
Sbrisolona Mantovana (postata qui)
Quadrotti di Torta paesana ( il dolce delle mie parti, di rito in questa festività)
Torta al pistacchio, lamponi e limone (la vera sfida di questo pranzo, dopo la
Tentazione Diabolica del compleanno di mio papà)
Caffè
… la tavola

… gli antipasti

… il secondo e il contorno

… il dessert

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