Knaeckebroed (Pane svedese a lievitazione naturale)

24 Marzo, 2014

 

Empatia.
Un termine che racchiude un Universo.

L’empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Empatia significa sentire dentro ed è una capacità che fa parte dell’esperienza umana ed animale. Si tratta di un forte legame interpersonale e di un potente mezzo di cambiamento. Il concetto può prestarsi al facile riduttivismo mettersi nei panni dell’altro, mentre invece significa andare non solo verso l’altro, ma anche portare questi nel proprio mondo. Essa rappresenta, inoltre la capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona. L’empatia è dunque un processo: essere con l’altro
 
(Capurso M., Relazioni educative e apprendimento. Modelli e strumenti per una didattica significativa, Centro Studi Erickson, 2004, pp. 64-65.)

 

Ritrovare un’amica che non senti da tempo e passare ore a digitare parole sulla tastiera del telefono… lanciare sguardi da sopra il leggio cercando di capire cosa passi nella testa di chi hai di fronte…
Ho un ricordo di mia nonna, una frase ascoltata mentre giocavo con le latte colorate del tè sfuso… le ricordo ancora, una gialla…una blu, una rossa, una nera ed una verde… le sue parole le ho ancora ben impresse nella mente nonostante io fossi impegnata ad allineare ed accoppiare i colori di quelle scatolette… “Questa bambina ha una sensibilità fuori dal comune…” chissà a cosa si riferiva, avevo solo 6 anni… forse la nonna prevedeva la mia sensibilità nell’arte che mi ha portato sino all’Accademia di Brera… o sapeva che di li ad una paio di anni sarei scoppiata in lacrime solo ascoltando le note introduttive del Requiem di Mozart, o che avrei rabbrividito alle calde note del violoncello in apertura dell’Incompiuta di Schubert… o che avrei passato ore a scrivere decine di diari che poi sono finiti con l’essere le schermate di questo blog… o che avrei iniziato ad osservare il mondo dall’obiettivo di una macchina fotografica, senza saper bene cosa inquadrare… semplicemente guidata da quello che sentivo di voler fermare in quel brevissimo istante scandito dal CLICK di uno scatto.
Ancora non so cosa abbiano voluto dire quelle parole, tra le migliaia dette in quei 14 anni in cui l’ho avuta accanto, ma che ora risuonano uniche nella mia memoria… e proprio ora che le lacrime iniziano a scendere capisco il loro significato.
Empatia, sensibilità… tante parole per esprimere un unico concetto… voler bene alle persone.
E allora queste giornate volano, tra la sensibilità di scatti rubati su Instagram… albe al parco e cieli in tempesta, raggi di sole e nebbie mattutine immortalate nell’istante di un  CLICK… e ancora… note sospese nell’aria…  parole affidate al vento o a semplici pezzettini di carta.

Ingredienti (8-10 pezzi)

150g farina di tipo 1
350g farina di grano saraceno
350g farina di segale
150g farina integrale
600g acqua (circa)
20g sale
300g di pasta madre

Sciogliere la PM nell’acqua a temperatura ambiente.
A parte miscelare tutte le farine ed unirle al lievito.
Impastare per una trentina di minuti sino ad ottenere un impasto omogeneo, spolverare la spianatoia con il sale e lavorare sopra la pasta in modo da incorporarlo tutto. Se fosse necessario inumidirsi le mani in modo da trasmettere umidità alla pasta.
Lasciar riposare la pasta in una ciotola oliata per circa un’ora, dopodichè formare una decina di porzioni di pasta e ponetele a lievitare coperte da un telo sino al raddoppio.
Passato il tempo di lievitazione preriscaldate il forno a 250°C e posizionate al suo interno la teglia sulla quale infornerete il pane, in modo che sia ben calda al momento di porvi sopra i dischi di pasta.
Con un mattarello stendete le porzioni di pasta in modo da formare dei dischi sottili (circa 1-2 mm di spessore), con un piccolo tagliabiscotti formare un foro al centro di ogni disco.
Volendo si possono spolverare con semi di lino, finocchio o sesamo.
Coprire i dischi con un telo sino a che il forno non avrà raggiunto la temperatura.
Con una forchetta praticare dei buchini sopra ad ogni pane, informarne un paio alla volta per circa 15 minuti, girandole a metà cottura.
I tempi sono indicativi, dovete ottenere dei pani croccanti e secchi, nel caso prolungate la cottura di qualche minuto.
Questo pane è molto simile ad una schiacciata, è un pane secco e croccante, una volta raffreddato si conserva per anche 1/2 mesi conservato all’interno di un sacchetto di plastica per alimenti.
Noi lo abbiamo utilizzato come se fosse una frisella, accompagnato con pomodorini ed insalate, un’idea sarebbe servirlo con panna acida e salmone o semplici hummus.


NB E’ fondamentale stendere la pasta ad uno spessore molto sottile, altrimenti una volta indurite le sfoglie potrebbero essere parecchio rischiose per la vostra dentatura! ^^

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