Le mele cotogne: una marmellata per i grandi… ed una composta per i piccoli

17 Novembre, 2011
Ora che vivo in questa casa, quella che sino ai 10 anni era LA casa e che ora  dopo 20 anni ritorna ad essere la NUOVA casa per me e mio marito, non posso fare a meno di ripensare agli anni vissuti fra queste mura… episodi sepolti nella mia memoria iniziano ad affiorare senza quasi che  me ne accorga, e mi ritrovo così ad uscire con frasi come quella di ieri sera ” Sai Andrea, l’ultima volta che ho mangiato un ossobuco ero seduta in questo punto della cucina…” … nella cucina di 20 anni fa, piastrellata color arancio e dai mobili un po’ retrò… e chi ci aveva mai pensato sino a ieri all’ossobuco mangiato in cucina a 10 anni? Nella mia mente ho chiaro quello che i miei occhi di bambina vedevano dal mio posto a tavola, ricordo nitidamente che con la forchetta tentavo di entrare nel buco dell’osso per togliervi il suo interno ma era così stretto che i rebbi si incastravano… e alla televisione Galaxy Express con l’omino dalla faccia nera e la donna dai capelli biondi lunghissimi…
Così come ricordo la grattuggia di vetro trasparente che mia mamma usava per preparare a me e mio fratello la purea di mela ( o banana… o pera… ) e mi chiedo se adesso esistono ancora “aggeggi” del genere… o se l’omogeneizzato alla mela/ pera/ banana ha fatto perdere l’usanza di preparare la frutta grattuggiata ai bambini… ecco devo fare un salto in solaio perchè esattamente sopra alla mia testa potrebbe esserci lo scatolone “da non buttare” con dentro tutti i nostri vestitini, i giochini, e forse anche la grattuggina! Il girello… anche quello c’è, l’ho visto durante il trasloco… e la mia culla… se l’è presa a Luglio mamma ” Da pulire, lavare e sistemare” ^^ 
Ecco che i ricordi prendono il sopravvento… e l’idea che tra pochi giorni sarò qua da sola, con Andrea in Congo, a “giocare a carte” con i fantasmi del passato non è il massimo, sopratutto se con la coda dell’occhio i fantasmi poi li vedi davvero.
La ricetta di oggi è un po’ vintage, profuma di vaniglia come tutti i bambini e ha per protagonista un frutto un po’ dimenticato, per alcuni quasi uno sconosciuto e che, per la prima volta, mi sono trovata davanti agli occhi al supermercato, la mela cotogna.
Un frutto tanto bruttino da crudo quanto dolce e aromatico una volta cotto, già il profumo che invade la casa si scosta dalla solita mela cotta, un aroma più intenso e ricco di sfumature. Con buona parte di queste mele ho preparato una marmellata con il procedimento più volte utilizzato, ho solo avuto l’accortezza di sbucciare le mele e farle cuocere in abbondante acqua per circa 40 minuti, sino a quando la polpa risultasse tenera, le ho poi scolate, “spolpate” e frullate con un frullatore ad immersione in modo da ottenere 1 kg circa di purea al quale ho poi aggiunto lo zucchero e trattato come una normale marmellata.
Con tre mele avanzate, invece, ho preparato una composta, chiamiamolo pure un omogeneizzato fatto in casa composto dal 100% di mela però… avete mai letto gli ingredienti dietro un vasetto di omogeneizzato alla frutta? 
Composta di mele e yogurt



Ingredienti (4 vasettini)
3 mele cotogne
mezza bacca di vaniglia
Sbucciare le mele e porle in una pentola coprendole d’acqua. Portare a bollore per circa una trentina di minuti o fino a quando la polpa risulterà morbida. Scolarle e spolparle.
Frullare la polpa con un frullino ad immersione e rimettere il tutto in un tegamino con la bacca di vaniglia e un goccio di acqua. Portare ad ebollizione aggiungendo eventualmente un altro goccio di acqua se il composto tendesse ad asciugarsi troppo. Far bollire un paio di minuti, sempre mescolando. 
Una volta tiepido eliminare la bacca di vaniglia ed invasettare.
Marmellata di mele cotogne 
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