Non una ricetta … ma amici, flautisti e maschere

8 Marzo, 2011
Dire che amo la Domenica mattina non è del tutto esatto… amo certe domeniche mattina, quelle in cui sono a casa da sola e ho piena libertà di tempi ed orari, quelle in cui se volessi potrei pranzare alle 4 del pomeriggio o alle 11 esatte senza essere legata alle tempistiche del resto della famiglia, poi puntualmente il pranzo finisce per essere a Mezzogiorno ma è bello poter pensare di uscire a fare una passeggiata senza orologio, libera di starmene in giro a crogiolarmi su una panchina al sole senza dover pensare a nulla.
Domenica è stata una di quelle “domeniche”,  fuori il sole caldo (finalmente!) e camminare per le vie di Seregno su un tappeto di coriandoli e stelle filanti si è rivelato essere ancora una volta il modo migliore per iniziare una giornata… amo il suono delle campane, i rintocchi profondi… lo scampanio festoso nei giorni di festa… immaginare questi suoni che si propagano nell’aria sfiorando le tegole dei tetti centenari e polverosi, che si infilano tra i comignoli fuligginosi… tra gli anfratti delle vecchie mura… e poi via verso le montagne, echi sperduti tra i campi…
Anche l’aria domenica era diversa, un vento nuovo che come ogni anno mi dà una scossa elettrica, un’aria che profuma di cambiamento ( avrò la sindrome da Mary Poppins?), di Primavera annunciata .
Una domenica luminosa e calda che sul tardo pomeriggio ha preso le tinte calde delle luci su un palcoscenico, dei profumi polverosi di un teatro e i suoni argentei di un flauto. A suonare Stefano, il mio insegnante di flauto… no non un insegnante, ora un Amico (e chi mi conosce lo sa, non è una parola che uso così facilmente)… e le maschere?
Qualche tempo fa le avete viste qua, chi mi segue su Facebook sapeva che da qualche settimana le stavo dipingendo… ed ecco per chi erano… ^^

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