Porridge d’avena all’acqua di rose e ciliege

13 Giugno, 2011

Ricordo che da ragazzina, attorno ai 10-13 anni, il mio passatempo preferito era… leggere. 
Ero perennemente con il naso infilato in qualche libro, prediligevo i classici e ricordo bene che in un inverno mi sono letta quasi tutta la Collana dei grandi Classici che racchiudevano tutti i romanzi scritti per i ragazzi, dalle intramontabili Piccole Donne (che non molto tempo fa ho riletto con piacere, aggiungendo i vari seguiti tra cui I Ragazzi di Jo ecc), a Salgari con il suo Sandokan… ho veleggiato alla volta dell’Isola del tesoro e mi sono arrampicata su per i comignoli di Londra con Mary Poppins, ho combattuto la guerra dei bottoni e sonnecchiato all’ombra di un muretto in via Pal.
Ho bellissimi ricordi legati ad ogni stagione, i lunghi pomeriggi  invernali ad Alassio nella saletta dell’Hotel con due o tre libri sulle ginocchia… i caldi pomeriggi all’ombra dei salici al lago con mia nonna che armeggiava in cucina… tutt’ora li conservo tutti, con le loro copertine rigide e lucide color pastello, e quante volte mi stupisco quando sento qualcuno che non conosce uno di questi titoli… o che non ha mai letto uno di questi libri… sarò forse demodè ma credo che certi nomi, racconti… facciano un po’ parte del dna di ognuno di noi… poi vabbè, lavorando nelle scuole elementari ho conosciuto di bambini che non sapessero cosa fosse Alice nel Paese delle Meraviglie… ma qui si aprirebbe un capitolo un po’ troppo vasto per essere raccontato ora, tesi e progetti, spettacoli e costumi che con malinconia mi fanno sorridere e ricordare…
Tra i tanti libri letti e riletti, ce n’è uno particolarmente consunto… respirarne l’odore delle sue pagine ingiallite mi riporta nel salotto polveroso della casa al lago… Il giardino segreto… quante volte percorrendo i muri ricoperti di edera della campagna ho sperato di scrutare anche io un cancello in ferro battuto… quante chiavi arrugginite scovate in vecchi cassetti nelle soffitte ho conservato …
Il porridge… tante volte nel libro Mary era costretta a mangiare questo alimento durante le tristi colazioni nella lugubre casa dispersa nell’umida brughiera, col vento che sembrava ululare tra i lunghi corridoi e la pioggia che incessante batteva sui vetri… una colazione che man mano che ci si addentrava nei capitoli veniva spazzolata di gran fretta da chi, impaziente di correre nel proprio giardino incantato, ne raccoglieva sino all’ultima goccia

” Avete  fame stamani, signorina Mary”, “Oggi è più buono Marta!”…


Ingredienti (per due)
60g fiocchi di avena
150g di latte di soia (o di riso, o vaccino …)
120-150g di acqua
un pizzico di Fleur de sal alla vaniglia
1 cucchiaio di acqua di rose
yogurt alla rosa per servire
ciliege di Vignola

Mettere i fiocchi d’avena in un pentolino capiente con l’acqua ed il latte. Portare dolcemente ad ebollizione mescolando in modo che i fiocchi non si attacchino, unire il sale e cuocere fino a quando tutto il liquido non verrà assorbito e il fiocco risulterà gonfio e tenero. A seconda dei gusti aggiungere latte o acqua sino ad ottenere la consistenza desiderata. In inverno mi preparo dei porridge molto liquidi in modo da scaldarmi, ora con la bella stagione preferisco tenerli più asciutti.
Una volta terminata la cottura e raggiunta la consistenza voluta lasciar riposare qualche minuto ed aggiungere il cucchiaio di acqua di rose (essa è già dolce di suo in quanto ottenuta con la macerazione dei petali di rose con lo zucchero, nel caso non ne disponiate dolcificare a piacere). 
Impiattare e guarnire con una cucchiaiata di yogurt alla rosa e decorare con ciliege fresche.


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