Ribollita toscana

17 Febbraio, 2011

Mah, speriamo sia uno degli ultimi post invernali, dopo le belle giornate della settimana scorsa qua nella verde Brianza (che per ora è solo grigia però) è tornata la pioggia, fortunatamente le temperature sono più gradevoli e si aggirano agli 8 gradi… se confrontate con gli 0 e gli 1-2 di un mese fa!
Tra in regali di Natale più apprezzati la mia tata mi ha recapitato (perchè qua si viaggia a Corrieri) un bellissimo libro della Tommasi Editore, chi conosce questa casa editrice sà come siano ben curati i ricettari, le foto sono favolose e per chi, come me, si sta appassionando sempre più alla macchinetta fotografica, sono puro godimento per gli occhi… del tipo che nella mia “Big Bag” (come direbbe Enzo… e chi segue Real Time sa di chi parlo ahahah) non manca mai un ricettario da sfogliare nei momenti di pausa durante la giornata.
La nuova linea lanciata quest’anno è legata alla cucina regionale italiana e la serie si apre con La cucina siciliana e La cucina toscana.
La Toscana è nel mio cuore da sempre grazie ai 10 (forse più) anni passati all’Isola d’Elba, tutte le estati…stessa casa e stesso mare direi, l’odore di “caldo” della sabbia e della vegetazione, il blu del mare, il profumo onnipresente di fichi maturi e gli aghi secchi dei pini che trovavi ovunque infilzati nelle ciabatte, sul telo da mare… mamma mia che nostalgia di quegli anni…
Tornando alla cucina, la ribollita da sempre mi incuriosiva… mia zia (la Bobina che ogni tanto commenta il mio blog!) mi ha spesso raccontato dei suoi giri tra agriturismi in cui questa zuppa viene servita in forme di pane casereccio raffermo, come in una scodella… ma non mi sono mai documentata in merito alla sua preparazione. Fatto sta che, prima di Natale (e quindi prima di ricevere in regalo il libro sulla cucina Toscana) ho trovato al supermercato una busta contenente foglie di cavolo nero, lavate e confezionate per intero come con gli spinaci, il pensiero  è subito andato a questa zuppa e tornata a casa ho surgelato il tutto in modo da averlo in caso di “sperimentazioni” future. Da quel giorno non ho più trovato il cavolo nero al super… e nemmeno la fruttivendola riusciva a procurarmelo (oddio… avrei dovuto acquistarne una cassa da 5 kg perchè il suo fornitore non gliene vendeva solo un cespo!), al che ho benedetto l’inventore del congelatore!
Con l’arrivo del libro, ovviamente, la prima ricetta che mi ha attratta è stata lei, la ribollita!
Sopratutto mi ha incuriosita tantissimo il fatto che la zuppa di per sè si chiama Zuppa di pane e viene consumata subito appena fatta, con delle fette di pane raffermo sul fondo del piatto… per divenire “Ribollita” occorre disporre uno strato di pane in una nuova pentola, versarvi uno strato di zuppa, mettere un’altro strato di pane e così via sino all’esaurimento del tutto… una suppa a strati praticamente. Dopo aver fatto questo, il giorno successivo, si riporta il “pastone” a bollore e si serve. Si parla di un alimento che i contadini portavano nei campi, per questo motivo doveva essere molto sostanzioso. 
I miei commensali hanno preferito mangiarla appena fatta con un po’ di pane raffermo e dell’olio EVO a crudo… forse perchè la seconda tipologia di preparazione ricordava a mio papà il pastone che prepara la mattina alle galline?  ^-^


Ingredienti (per un reggimento!!)
1 kg di fagioli cannellini secchi
1 mazzo di cavolo nero
1/4 di verza
1 cipolla
2 carote
2 patate
400g di pelati in scatola
300g pane toscano raffermo
5 cucchiai di olio EVO
sale e pepe 

La sera prima mettere in ammollo i fagioli in abbondante acqua, io ho unito anche un pezzetto di alga Kombu, quest’alga ne migliorerà la cottura e la digeribilità, si acquista nei negozi bio.
La mattina seguente cuocere i fagioli in abbondante acqua per circa mezz’ora.
Soffriggete nell’olio la cipolla, poi aggiungete tutte le verdure precedentemente lavate, sbucciate e tagliate a tocchetti. Aggiungete poi l’acqua di cottura dei fagioli. Dopo 15 minuti unite i pelati e fate sobbollire per una decina di minuti, unite poi i fagioli, per metà passati al passaverdure e per metà interi, e proseguite la cottura a fuoco dolce per circa 2-3 ore stando molto attenti che la minestra non attacchi. Regolate di sale e pepe e unite l’olio a crudo.
Tagliate il pane a fette sottili e disponetele nel recipiente in cui volete servire la zuppa, alternando uno strato di pane ed uno di minestra, sino all’esaurimento degli ingredienti.
Servire subito o lasciar riposare il giorno dopo per avere la vera Ribollita.

Ribollita
Ricuocete la zuppa di pane e verdure preparata il giorno prima sino a quando raggiunge il bollore.
Servite con olio EVO a crudo.

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