Ricotta di soia homemade

3 Febbraio, 2014
E rieccoci a lunedì, le giornate volano troppo velocemente, non faccio in tempo a chiudere la porta della scuola di cucina che subito la riapro per un nuovo corso, sette giorni che volano tra le mille cose da organizzare, gli inventari nelle dispense, le fotografie e tutta la noiosa parte burocratica che altro non è che la seconda faccia della medaglia di tutto questo… pile di fatture da consegnare, e mail da spedire, orari ed  iscrizioni da incastrare cercando di soddisfare le richieste ed esigenze di tutti, impegnativo ma indispensabile.
E intanto fuori piove, incessantemente da settimane… oramai lo sapete, amo la pioggia, il freddo, la neve… in inverno danno quell’atmosfera un po’ magica ed ovattata che solo i pomeriggi tra plaid e divano sanno regalarti, il grigiore di casa è animato da tazze colorate di tisane e infusi bevuti durante la giornata che punteggiano il soggiorno, potresti quasi ricostruire i miei percorsi unendo come puntini tutti i miei “cocci”…
In estate gli acquazzoni ti mostrano la potenza della natura, sempre più spesso violenta… e la sua bellezza e magnificenza tra cieli che cambiano colore in un battito di ciglia, azzurri accecanti e poi viola, blu intensi, neri come il fumo… e l’odore di terra bagnata che ti annuncia che qualcosa sta arrivando… e l’aria che si fa improvvisamente elettrica sino al tuono, fragoroso ed assordante, che crepa il cielo rompendone il silenzio…
La ricetta di oggi è una di quelle che “piacciono a me”, un’autoproduzione lenta, una di quelle cose che devi controllare per qualche giorno, come un pane che lievita o un germoglio che deve spuntare.
Oramai sapete che durante i pranzi all’interno dei corsi faccio sperimentare sempre più spesso la cucina vegana ai miei “discepoli” (come si autodefiniscono loro… eheh questo termine mi riporta direttamente all’antica Grecia, io con la tunica a tener lezioni sotto una quercia ahah…. io li chiamerei semplicemente la mia truppa! ^^ ), dicevo, faccio sperimentare la cucina vegana prima di tutto per esigenze tecniche, spesso e volentieri ho intolleranti ai latticini, alle uova… ecc ecc, e questo tipo di cucina mette d’accordo un po’ tutti.
In secondo luogo, porto avanti la mia personale battaglia cercando di abbattere tutti i pregiudizi su questo tipo di alimentazione, pregiudizi che nascono semplicemente perchè non ci si informa, non si vive di bacche e radici, muschi e licheni… noi ad esempio ultimamente si pranza con le lasagne! ^^
Una battaglia che poco a poco sto vincendo, assaporo lo stupore delle persone di fronte a questi piatti, i vassoi spazzolati ogni domenica sono una conferma, tanto che sia la ricotta che il labne (che presenterò più avanti) ho dovuto riprepararli nuovamente per poterli fotografare perchè non avanzava proprio nulla!

Ingredienti (per un vasetto)

1l di latte di soia (verificate l’etichetta, deve essere puro, no sale, no zucchero ecc)
il succo di un limone medio

Utensili
un colino a maglie fini, se non lo avete rivestite un piccolo scolapasta con della garza

Portare quasi al punto di ebollizione il latte, spegnete la fiamma e versatevi il succo del limone.
Mescolare per qualche secondo con un mestolo di legno e coprire con un coperchio.
Lasciare riposare 5 minuti.
A questo punto noterete che all’interno del latte vi è una separazione tra siero e fiocchi bianchi, versate tutto attraverso il colino in modo che il siero scivoli via e rimangano solo i fiocchi di ricotta. *
Posizionare il colino sopra una capiente bacinella in modo che pian piano la ricotta continui a rilasciare il suo siero, e trasferite tutto in frigorifero comprendo con carta d’alluminio.
Di tanto in tanto svuotate la ciotola, dovete lasciar colare il tutto per almeno 2-3 giorni, sino ad ottenere un formaggio consistente.
Conservare in un barattolo per massimo 5 giorni.
* nel caso il latte avesse sale o zuccheri aggiunti potrebbero non formarsi del tutto i fiocchi, o formarsene molto pochi.
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