Sablè ai datteri… il Medioriente è dolce!

10 Ottobre, 2011
Rieccomi!!
Blog inevitabilmente trascurato sopratutto quando hai un pc montato nello studio su di una scrivania (del marito) sommersa da un mucchio di fogli e cartellette (del marito) e alla quale puoi accedere solo dopo aver scavalcato una pila di scatoloni contenenti materiale non ancora ben identificato (del marito) sparso per tutto il pavimento … 
Ora però sono qui, scatoloni sistemati alla bene e meglio in solaio, scrivania ripulita e blog nuovamente operativo. Ecco, mancherebbero giusto all’appello una ventina di ricette fatte tra Luglio ed Agosto, fotografie andate disperse in chissà quale cartella su chissà quale pc (il portatile? il fisso di mio fratello? Bhooo), tanto vale ricominciare con qualcosa di nuovo, ricette nuove cucinate in una cucina nuova della quale devo ancora trovare un compromesso tra spazi e necessità, abituata come ero a volteggiare tra il lavello e il forno della cucina di mamma… ora ci sono momenti in cui mi sento persa in piedi in mezzo a locali che ancora non ho fatto miei… spazi che ancora non hanno una storia da raccontare.
Avrei voluto riaprire con una delle foto scattate nel New Englad tra fari e scogliere a mangiare astici e zuppe di vongole, ma il discorso foto in casa nostra è sempre piuttosto complicato… prendete una foodblogger e un marito appassionato di fotografia, 2 reflex e 3 obiettivi di ricambio… aggiungete 3 settimane negli Stati Uniti… mescolate con cura ed otterrete più di TREMILA scatti che prima di essere mostrati ad amici e parenti dovranno essere scaricati, modificati, selezionati, catalogati… ecc ecc ecc … se ne riparla verso Dicembre ^^
E allora… via con la cucina di casa (oddio, finalmente direi), tre settimane di cene fuori ci hanno nauseato a tal punto da portarmi a cucinare un normalissimo risotto ai funghi il giorno del rientro e a mettere da parte nei loro barattolini le nuove spezie recuperate nel Quartiere Indiano di New York, la cucina etnica ci ha nutrito per tutta la durata del viaggio, siamo passati dalla cucina orientale Fusion al Thai, Indiano, Coreano vegetariano per poi approdare ad un famoso ristorante vegano di New York, passando per gli orrendi Fast Food incontrati sulle autostrade nelle lunghe trasferte da un capo all’altro del nostro itinerario ( all’incirca 4.500 km sulla nostra fidata macchinina a noleggio), chioschetti di Fish&chips affacciati sull’Oceano e locande Amish nel verdeggiante Ohio…
Ora si ha voglia di calma, per la testa e per il corpo, sapori ed odori familiari.
Ma la ricetta di oggi già ci porta lontano con i suoi datteri e l’acqua di fiori d’arancio… dritti dritti in Libano con un pasticcino da mangiare la sera sul nostro divanone di lino, sprofondati tra i cuscini color cioccolato guardando il primo dei tanti film che ci terranno compagnia nelle nostre serate d’Autunno.


Ingredienti (per 20 dolcetti)

220g di datteri (al netto degli scarti)
110g burro
180g farina 00
da 1 a 3 cucchiai di latte
2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio
Zucchero a velo
Per prima cosa, con almeno un’oretta di anticipo, preparare il ripieno ai datteri in modo da farlo raffreddare prima di farcire i pasticcini.
In un padellino antiaderente far sciogliere una grossa noce di burro e unirvi i datteri denocciolati e tagliati in quattro parti. Con un cucchiaio di legno mescolare costantemente sino a quando diverranno morbidi e si sfalderanno facilmente. Una volta freddi mettere il composto in un mixer in modo da ottenerne una pasta omogenea. Nel caso abbiate fretta potete lasciar raffreddare ulteriormente la pasta mettendola per una decina di minuti in frigorifero.
In una ciotola (o nell’impastatrice… approposito… sono diventata mamma di un Kitchen Aid color panna nuovo nuovo!!!!!!) disporre la farina e il burro freddo tagliato a fiocchetti, azionare la frusta piatta (a foglia) sino a ridurre il burro in granelli ben amalgamati con la farina, a questo punto unire il resto degli ingredienti liquidi ed impastare sino ad ottenere una pasta omogenea (non lavorate troppo altrimenti rischiate di surriscaldare troppo il burro). Modellate l’impasto in una palla, schiacciatela e conservatela in frigo per 30 minuti coperta con pellicola per alimenti.
Ricavate dalla pasta sablè 20 palline , spianatele con il mattarello in una sottile sfoglia e ponete al centro una pallina di pasta di dattero (vd foto), richiudete il tutto e ripetete l’operazione sino all’esaurimento degli ingredienti.

Accendete il forno a 150°e, nell’attesa, riponete i pasticcini nel congelatore (faccio sempre questa operazione quando lavoro con la frolla, sia quando preparo delle crostate e sia con i biscotti, questo fa in modo che in cottura il burro non si sciolga da subito facendo perdere la forma al dolce).
Una volta a temperatura infornate i pasticcini e lasciateli cuocere per circa 20-25 minuti. 
Attenzione, questi dolci non devono dorarsi ma rimanere molto morbidi per cui passati 20 minuti provate a toccarli, se la pasta inizia già ad opporre resistenza allora potete sfornarli e metterli a raffreddare su una gratella, se invece risultasse ancora appiccicosa e molle proseguite la cottura per qualche minuto ancora.
Una volta raffreddati completamente passate i dolci nello zucchero a velo.
Io ed Andrea abbiamo notato che il sapore migliora notevolmente il giorno dopo, quando la sablè ha avuto modo di insaporirsi con lo zucchero a velo e la pasta di dattero. Il mio consiglio è quindi quello di prepararli con un giorno di anticipo.
Si conservano per 4-5 giorni in una scatola di latta o in un semplice contenitore ermetico per alimenti.

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