Il Tiramisù senza

16 Giugno, 2015

 

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Mio fratello compie gli anni il 14 Agosto.
Abbiamo passato i 2/3 dei suoi compleanni in un’isola che porterò sempre nel cuore, l’isola d’ Elba.
Il solo scriverne il nome mi fa salire le farfalle allo stomaco … il ricordo delle ore di trambusto pre-partenza _ si partiva alle 2 di notte per imbarcarsi sul traghetto delle 8 del mattino _ il paesaggio fuori dal finestrino che, man mano ci si avvicinava alla Toscana, mutava con i campi di girasole ai lati dell’autostrada e l’odore di pini nell’aria.
Il porto di Piombino, l’odore di salsedine, le balaustre umide ed appiccicose del traghetto… e l’Isola farsi sempre più vicina.
Da quel momento potevi tranquillamente dimenticarti di indossare le scarpe per uscire, la porta della casetta presa in affitto sempre spalancata, il costume da bagno indossato sino a tarda sera.
Negli anni successivi, quando oramai sia io che Marco iniziavamo a passare le vacanze da soli, ho spesso ed invano rincorso quella sensazione di libertà che solo l’isola sapeva darmi, ho ricercato nell’aria quell’odore di terra calda e di pino, il mieloso profumo degli oleandri… ho scrutato il mare per ricercarne quelle trasparenze, ho rincorso le onde nel loro rotolare ed infrangersi sul bagnoasciuga nella speranza di rivedere in esse quel mare.

Credo esistano momenti e luoghi perfetti, frutto di un’ impeccabile equilibro di sentimenti e sensazioni, possono durare secondi o anche anni per poi lasciarti solo con il ricordo.
Invano puoi rincorrerlo e cercarlo nuovamente negli anni a venire, ritornare sugli stessi luoghi e ripercorrere quelle stesse strade, uscire a piedi scalzi, respirare a pieni polmoni quei profumi, ma ci sarà sempre qualcosa che ti sfugge, sarai sempre ad un soffio dal riprovare esattamente quelle sensazioni, puoi passare un’intera vita per riacciuffare quegli attimi ma sarai sempre ad un battito di ciglia dal raggiungerli.

 

 

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Sull’isola non si usava il forno, non ricordo neanche se la “casetta dalla porta sempre spalancata” ne fosse provvista, del resto neppure ci sognavamo di doverci cucinare qualcosa durante le nostre estati, ma nonostante questo se aveste sbirciato tra i bagagli caricati in auto avreste sicuramente visto una teglia da forno in alluminio, tutta ammaccata.
Non c’era estate senza compleanno di mio fratello, e non c’era compleanno senza il suo  tiramisù.

Ho preparato questo dolce per la prima volta 2 mesi fa; mi piace, al termine dei pranzi all’interno dei corsi di cucina, offrire un dolce di fine pasto. In inverno bastano semplici biscotti da abbinare ad un caffè o una fetta di torta _ sempre vegana e senza glutine per accontentare un po’ tutte le intolleranze/gusti ed allergie dei miei commensali _ ma andando incontro alla bella stagione le solite mousse iniziavano a stufarmi ed ho deciso di sperimentare un dessert al cucchiaio.
Il “pandispagna” è il classico impasto che utilizzo per preparare semplici torte farcite, in questo caso l’ho cotto in una teglia piuttosto larga in modo che risultasse più basso per sostituire i biscotti Savoiardi;  la crema è ottenuta utilizzando il formaggio vegetale di yogurt già incontrato in questo post ( da utilizzare anche in cheesecake senza lattosio e simili) addizionato alla crema di cocco ottenuta semplicemente ponendo delle lattine di latte di cocco in frigorifero per almeno 24 ore, un trucco imparato da diversi blog stranieri dove la “panna di cocco” è una classica farcitura per torte e cupcakes ( in frigorifero la parte liquida del latte si separerà da quella grassa, quest’ultima frullata e dolcificata diventa una golosa farcitura simile alla panna montata. Qui trovate nel dettaglio il procedimento).

Tempo: alcuni ingredienti vanno preparati la sera prima, 1 ora di preparazione e cottura, 6 ore di riposo

Difficoltà: media
Vegan
Informazioni Nutrizionali ( per 1 porzione )
_  Calorie 298 _ carboidrati  28,7 g _  Grassi  18,3 g  _ Proteine ​​ 5,5 g

Ingredienti (Per una teglia 22×22 _ 16 porzioni )

Per il “pandispagna”

250 g di farina integrale
100 g di fecola di patate
8 g di lievito per dolci
250 ml di latte vegetale
3 cucchiai di taina ( o burro di mandorla )
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
150 ml di miele di acacia
140 ml di olio di girasole

Per la crema

700 ml di yogurt di soia bianco ( io utilizzo solo questo, con altre marche non ho mai provato)
2 lattine di latte di cocco
80 ml di miele di acacia

Assemblaggio

300 ml di caffè
cacao amaro per lo spolvero

La sera precedente ponete in frigorifero le lattine di latte di cocco e disponete tutto lo yogurt in un colino a maglie finissime in modo che il siero si separi dalla parte solida dello yogurt ( per il procedimento leggi qui ).

Preparate la torta ponendo tutti gli ingredienti secchi in una ciotola. A parte sbattete tra di loro gli ingredienti umidi, ad esclusione del latte. Versate a pioggia i secchi sul mix di ingredienti umidi e ammorbidite con il latte, mescolando continuamente sino ad ottenere un impasto omogeneo.
Versate l’impasto in una teglia rettangolare di circa 27 x 35 cm foderata con carta da forno. Se non possedete una teglia di queste dimensioni dividete l’impasto in diverse porzioni a seconda delle teglie di cui disponete, facendo in modo che ogni porzione una volta disposto nella teglia non superi i 2 cm di spessore. Cuocete a 180° C, statico, per 30-35 minuti. Verificate la cottura con uno stecchino. Fate raffreddare completamente.

Trascorse le 24 ore in frigorifero, prelevate le lattine di latte di cocco ed apritele, raccogliete la parte solida e disponetela in un robot a lame, quella liquida conservatela o congelatela per un futuro curry o frullato.
Unite alla parte grassa del latte di cocco il formaggio di yogurt frutto dello yogurt lasciato colare nel colino, aggiungete il miele ed azionate le lame sino ad ottenere una crema liscia, versatela in una ciotola e fatela riposare in frigorifero per 5-6 ore.

Tagliate a listarelle il vostro “pandispagna” in base alla dimensione della teglia da tiramisù, disponetele in un primo strato sul fondo di essa e versatevi sopra un po’ di caffè utilizzando un cucchiaino ( non inzuppate direttamente la torta nel liquido perchè è molto più morbida dei savoiardi e rischiereste di romperla), cospargete lo strato di torta con abbondante crema e procedete con altro “pandispagna” sino a terminare gli ingredienti.
Conservate il tiramisù in frigorifero (consiglio di prepararlo il giorno prima come per il tradizionale dolce) e spolveratelo di cacao amaro prima di servire.

Curiosità: nonostante vi sia una parte di cocco, il dolce non ha il suo sapore quindi se fate come ho fatto io e lo spaccerete per un tradizionale tiramisù nessuno se ne accorgerà.
Componete il vostro dolce in tanti bicchierini per avere dei tiramisù monoporzione.

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