Pizza senza farina, Cauliflower Crust!

24 Febbraio, 2014

Camminare per le stradine del centro storico di Seregno, sentire finalmente il tepore del sole di fine inverno sulle spalle, vedere le porte delle botteghe del centro spalancate come a voler far entrare un po’ di quell’aria tiepida che tanto aspettavamo, un soffio di Primavera che mi fa accorgere che sulle ginestre sono spuntate le prime gemme della stagione e cinguettii insistenti sopra la mia testa mi fanno notare l’allegro via vai delle tortore e dei passeri intenti a nidificare.
La voglia di colore è direttamente proporzionale a quella di sole, basta dare uno sguardo alla sporta di tela che uso per fare la spesa e saltano subito all’occhio ortaggi colorati, cavolfiori violetti, dolcissimi pomodorini, funghi dalle mille forme… cucinare con la verdura sta diventando sempre più divertente e sorrido ripensando a solo pochi anni fa in cui cavoli e carote venivano semplicemente tuffate in acqua bollente e lessati…
Ora si gioca, cucinare e mangiare deve essere anche divertente… una sorpresa continua anche se gli ingredienti sono fondamentalmente sempre gli stessi.
In questi ultimi tempi ho “scoperto” un nuovo fruttivendolo, sempre in quella via del centro storico di Seregno. E’ un piacere curiosare tra le ceste di frutta e verdura, trovare tra esse il cavolo violetto di Sicilia, il cavolo nero toscano, erbe aromatiche per molti “insolite” disposte come mazzolini di fiori sul bancone… scambio spesso quattro parole con il proprietario che avrà si e no la mia età, e anche questo dettaglio ti scalda il cuore.
La pizza di cavolfiore l’avevo da tempo addocchiata, si tratta di una preparazione molto comune negli USA (ricordate che durante i post sul viaggio di nozze vi dicevo che la popolazione statunitense non conosce mezze misure? Da una parte abbiamo gli incorreggibili frequentatori del fast food e dall’altra una popolazione iper salutista che ti fa jogging anche nelle prime ore dell’alba, con 10 gradi sotto zero e spingendo il passeggino con un bimbo terrorizzato dentro…).
Trattasi di una pizza avente, per base, un composto a base di cavolfiore tritato crudo con mandorle (o cocco in polvere), erbe aromatiche, un poco di sale ed un albume a legare il tutto.
Una volta ottenuto questa “pasta” la si stende con il palmo delle mani in una teglia rivestita di carta forno e si cuoce in bianco per mezzoretta, infine la farcitura come se fosse una normale pizza e poi in forno per altri 10 minuti. 
Rispondo subito alla vostra domanda ^^ , no, non sa di cavolfiore! 
La mandorla ne annulla completamente qualsiasi sapore e si ottiene una “pasta” dal sapore neutro come se fosse pasta di pane. 

Ingredienti (per una pizza di circa 26 cm di diametro)

mezzo cavolfiore 
20g di mandorle (o farina di mandorle)
1 cucchiaino raso di sale
1 albume
origano secco

Farcitura a piacere (passata di pomodoro, verdure…)

Preriscaldare il forno a 200°C. Ventilato.

Lavare il cavolfiore, prelevarne metà e ridurlo a cimette.
Asciugarlo accuratamente.
In un mixer a lame inserire il cavolfiore, le mandorle intere (o già ridotte in farina), il sale e le erbe aromatiche.
Frullare sino ad ottenere un composto simile a del cous cous.
Aggiungere l’albume e azionare nuovamente le lame in modo da amalgamarlo.
Stendere il composto su una teglia ricoperta da cartaforno, dobbiamo ottenere un disco dallo spessore di 2 mm.
Infornare per circa 25 minuti, noterete che i bordi della pizza inizieranno a scurire e la base tenderà ad asciugarsi.
Estrarre dal forno e condire con passata di pomodoro alla quale avrete aggiunto un pizzico di sale, origano e, se piace, peperoncino (io lo metto sempre nella salsa della pizza).
Farcire a piacere ( personalmente non amo i formaggi quindi la mia pizza non ha quasi mai la mozzarella, in questa versione ho farcito con zucchine grigliate, funghi, cipolla e pomodorini), io ho aggiunto anche una spolverata di lievito alimentare (è un’insaporitore che trovate nei negozi di alimentazione bio, simile al parmigiano ma vegano).
Infornare nuovamente per altri 5-6 minuti e servire con basilico ed un filo di olio a crudo.
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