Brownies vegani al cioccolato e lamponi

15 Settembre, 2013

C’è qualcosa di surreale nello scrivere alle 3 del mattino, un tè alla vaniglia a profumare la stanza e la finestra socchiusa per godere dei primi soffi freddi dell’aria del primo mattino.
Il silenzio interrotto solo dal passaggio di qualche macchina, gli ultimi nottambuli del sabato sera… e poi più nulla, neanche il canto dei grilli a tenermi compagnia ma solo il ticchettio ritmico delle dita sulla tastiera.
Sono i momenti più belli, qualsiasi sia la stagione dell’anno… l’estate al mare sdraiata in terrazza ascoltando il sussurro del vento e delle onde che di notte si innalza come un muto canto, i primi raggi del sole e le albe dietro le colline liguri, il mare che da scuro e nero diviene una lastra di argento liquido baciato dal tocco leggero dei gabbiani che vi si posano leggeri come danzatrici … In inverno, quando queste notti buie sembrano non avere mai fine, dove aprendo la finestra vieni accarezzata dal gelo della notte e senti l’odore del ghiaccio… o quelle mattine dove ti accorgi che la stanza è illuminata da uno strano bagliore e, affacciandoti alla finestra, vedi il candore immacolato delle prime nevi e allora ti acciambelli sul divano, tra i cuscini e le coperte di lana e guardando fuori dalla finestra ti riaddormenti svegliandoti poco dopo con il rumore ovattato dei primi passanti sulla neve…
Ogni stagione ha le sue notti e le sue prime ore dell’alba, le mie possono profumare di panettone in lievitazione o, come oggi, del burro dei croissant in attesa della sfogliatura… o semplicemente odorare di inchiostro, di caffè… e il tutto è congelato, immobile, nell’attesa del magico momento che si ripete in ogni stagione, l’attimo in cui il giorno bacia la notte, le albe sempre diverse… c’è del magico in questi istanti proprio come l’attimo di veglia che precede il sonno

Scatti rubati da Instagram ( chiharubatolecrostate)
Il dolce che sto per presentarvi è stato molto apprezzato questa estate, durante un rinfresco organizzato presso un negozio biologico di Seregno, in cui ho tenuto una dimostrazione sulla pasticceria naturale (argomento che tratto anche all’interno dei corsi di cucina che organizzo). 
La pasticceria naturale non prevede l’utilizzo di latticini (quindi niente latte vaccino, panna e burro), e neanche le uova, predilige l’impiego di dolcificanti naturali (sciroppo di agave, estratto concentrato di mela, sciroppo d’acero o semplicemente il dolce naturale della frutta) e spesso impiega farine non raffinate (o addirittura farine che per natura sono prive di glutine), questo tipo di dolci si presta molto bene a chi soffre di intolleranze ma anche ai soggetti “sani”.  Studi medici dimostrano che l’eccessivo consumo di alcuni prodotti (come il latte e il glutine_ presente ovunque, dalla pasta a tutte le farine per fare prodotti da forno dolci e salati_) possono portare all’insorgere di allergie ed intolleranze anche in individui in buona salute, l’alimentazione deve essere il più possibile varia tant’è che la natura già ci offre prodotti alternativi (basti pensare alla grande varietà di latti presenti sul mercato, non esiste solo la soia che spesso non piace, ma vi sono il latte di avena, riso, mandorla, kamut… è bene verificare che non siano dolcificati, in genere nelle erboristerie e nei negozi di alimentazione biologica trovate una vasta scelta, recentemente ho avvistato anche il latte di castagna e di nocciola!), la stessa cosa vale per le farine, un dolce con farina di riso, di castagna, di mais, di quinoa o grano saraceno è già un dolce privo di glutine e spesso li consumiamo senza saperlo (ad esempio il Dolce di Varese_l’amor polenta_  o il castagnaccio toscano, o la torta al grano saraceno e mirtilli… tutti senza glutine eppure buoni e golosi).

Ingredienti (per una teglia 20×20)

160g di farina 00 ( o il mix senza glutine)
170g zucchero di canna
1 cucchiaino di lievito
50g cacao amaro
30g di gocce di cioccolato (o tavoletta spezzettata)
30g olio di semi
70g acqua
2 cucchiaini di succo di limone
180g banana molto matura * (buccia quasi nera)

lamponi (o frutta secca a piacere, a seconda della stagione)

* la polpa di frutta (banana, mela, ma anche zucca) sostituisce le uova e dona alle preparazioni una dolcezza naturale.

In una ciotola lavorare la polpa di banana con una forchetta sino ad ottenere una purea, aggiungervi tutti gli ingredienti umidi (limone, olio ed acqua) ed amalgamare. Unire lo zucchero.
A questo punto aggiungere le polveri (cacao, lievito, farina) e mescolare sino ad avere un composto omogeneo. Unire per ultimo le gocce di cioccolato. Amalgamare.
Rivestire una teglia quadrata da 20 cm ( la misura delleteglie è molto importante, se utilizzate teglie troppo grandi come quella delle lasagne, ad esempio, otterrete un dolce bassissimo e secco, lo stesso vale per tutte le altre torte, quando nella ricetta è indicato un diametro 20 se utilizzate la 26 cambia tutto… lo dico perchè spesso qualcuno mi scrive che la torta è “venuta bassa” ^^) con cartaforno inumidita, in modo che aderisca bene, e versarvi il contenuto. Livellare e decorare con i lamponi.
Infornare a forno già caldo a 180° C per una trentina di minuti, verificare che il centro del dolce sia sodo al tatto, è normale che rimanga umida perchè è un brownies e la consistenza deve essere tale, ma ovviamente se il centro è budinoso prolungate di qualche minuto la cottura.
Questo dolce, come tutti i brownies, si consuma una volta completamente freddo e tagliato a cubotti, io personalmente lo adoro freddo da frigo in modo che rimanga ben compatto.
Conservare in frigo.
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