Pranzo indiano: Saamosa, chutney al tamarindo e Daal di lenticchie

15 Novembre, 2011

Questa settimana niente post del lunedì dedicato al viaggio di nozze,  purtroppo la tecnologia ci è nemica e da circa una settimana Tiscali ci ha lasciato con le chiappe a terra senza telefono e connessione Internet (guasto risolvibile in 24h… una settimana è passata!!), vabbè… il post di conseguenza è quanto di già presente in bozza (le foto intendo), scritto velocemente nel negozio dei miei e pubblicato solo oggi .
Ecco, la prenderei con più filosofia se non fosse per il fatto che Andrea sabato se ne va in Congo per lavoro con il rischio che a Natale non me lo rimandino indietro e Internet diverrà il nostro unico mezzo di comunicazione… fosse un paese civile… ma in un campo di lavoro sperduto in mezzo al nulla (abbiamo scoperto che nella miniera dove dovrà effettuare un collaudo per un progetto a cui ha lavorato non ci sono i servizi… se ti scappa vai nella foresta stando ben attento ai serpenti…) con forte rischio di malaria&Co (ha fatto una profilassi anti malarica, tifo, febbre gialla, colera… ) riuscire a comunicare 10 minuti alla sera non mi farebbe schifo, ecco!
Confidiamo in Tiscali ancora per qualche giorno, poi parte la marcia di protesta a suon di pentole e mattarelli direttamente in sede!
A parte gli scherzi, speriamo si risolva presto la situazione … nel frattempo anzichè negli Stati uniti vi dirotto direttamente in India con il post di oggi, un pranzo colorato speziato e profumato per una mini rimpatriata con due mie grandi amiche, Patrizia a cui sono legata da anni e anni (correva l’anno… 19… e non mi ricordo, insomma io di anni ne avevo 15 … ommamma Patty… son passati 14 anni??????? ) e l’altra è la mia diretta iniziatrice al blog, lei (Cuochetta) conosciuta proprio come ho conosciuto voi, tramite il blog… e dal blog ci siamo incontrate a Milano… e poi io ospite da lei a Peschiera… corsi di cucina assieme, raduni, cucinate… fino ad una vacanza spettacolare a Parigi… lei che nel lontano 2008 mi ha detto : ” Ma perchè non apri un blog?”… ed eccomi qua! ^^
Nonostante io e lei seguiamo linee alimentari piuttosto diverse (filosofie diverse ma convinzioni abbastanza comuni in quanto a cibo sano e nutrizionalmente corretto) ogni tanto ci diamo appuntamento tra le assolate vie di Bombay, tra i profumi delle spezie e il vorticare di sari colorati .
Per Patrizia, invece, il pranzo è stato occasione per scoprire sapori nuovi, l’agrodolce del chutney di tamarindo… il sapore vellutato e speziato del Dahl di lenticchie, i croccanti samoosa dal tiepido ripieno di patate e il pane chapati con cui attingere nelle varie pietanze senza l’uso delle posate ma semplicemente ritornando al semplice e naturale utilizzo delle mani.

Pane Chapati (per 6 pani)

400g di farina integrale
mezzo cucchiaino di sale fino
acqua tiepida qb

Il chapati è un pane semplicissimo, senza lievito e cotto in padella (tipo la piastra per le crepe o piadine).
In una capiente ciotola fare una fontana con la farina setacciata con il sale, all’interno aggiungere dell’acqua tiepida (iniziate con poca) e iniziare ad impastare, mano a mano aggiungere altra acqua sino ad ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.
Porzionare in 6 palline, coprire con un telo umido e far riposare 30 minuti.
Appiattire con un mattarello le palline andando a formare dei dischi sottilissimi (1 mm) che andreta a cuocere nella padella caldissima. La cottura è semplice, adagiate il chapati nella padella e lasciate cuocere fino a quando inizierà a colorirsi nella parte a contatto con il metallo, compariranno anche delle piccole bruciacchiature (come nelle piadine) e la pasta in alcuni punti inizierà a gonfiarsi a palloncino, a questo punto rigirate il pane sull’altro lato e ripetete la cottura. Di volta in volta adagiate i pani impilati avvolti in un canovaccio per mantenerli caldi. Attenzione a non farli seccare troppo altrimenti rischierebbero di sbriciolarsi quando farete scarpetta con il cibo ^^.
Samoosa alle patate (10-12 pezzi)
Una confezione di pasta fillo
3 grosse patate lesse
una manciata di pisellini surgelati
1 carota bollita
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di scorza di limone
1 pizzico di peperoncino in polvere
sale e pepe qb
Ridurre le patate lesse e la carota in pezzettini, unirvi i pisellini precedentemente sbollentati per 5 minuti in acqua bollente, amalgamare unendo le spezie, la scorza di limone e il peperoncino, regolare di sale e pepe. Volendo potete preparare tutto in anticipo e lasciar riposare il frigo coprendo la ciotola con della pellicola, in questo modo a mio avviso gli ingredienti hanno modo di riposare e il composto ne guadagna di sapore.
Stendere la pasta fillo secondo le istruzioni riportate sulla confezione e ricavarne dei rettangoli, per farcire la pasta e ricavare i samoosa mi sono avvalsa di un video.
Spennellare con olio evo ed infornare a 180° per 15 minuti (fino a doratura).
Servire con dei chutney.
Chutney di tamarindo (circa 200ml)
100g pasta di tamarindo
250g di acqua
50g zucchero di canna
mezzo cucchiaino di sale fino
un pizzico di peperoncino in scaglie
1 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di finocchio
Mettere acqua e tamarindo in un pentolino, portate ad ebollizione, spegnere il fuoco, coprire con un coperchio. Lasciar macerare per 30 minuti.
Schiacciare con una forchetta il tamarindo nella sua acqua, mettere il tutto in uno schiacciapatate cercando di “spremere” quanta più polpa possibile raccogliendo essa ed il suo succo in una bacinella. Nello schiacciapatate dovranno rimanere solo i semi e le bucce che potrete buttare.
Rimettere nel pentolino il composto aggiungendovi lo zucchero e portate a bollore. Nel frattempo tostate i semi di cumino e finocchio in una padellina, riduceteli in polvere con un pestello ed aggiungeteli alla salsina, unite poi il sale ed il peperoncino e continuate a mescolare sino a quando la salsa velerà il cucchiaio. Tenete presente che raffreddandosi il composto tenderà ad addensarsi maggiormente.
Servire a temperatura ambiente.
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